Centro "Gian Paolo Dore" APS

Centro di documentazione e promozione familiare

 

1. Nelle pagine della Bibbia, la realtà del Matrimonio “Mysterium magnum” è una realtà costante e molteplice. Essa è presente fin dalla creazione della prima coppia, fatta a immagine di Dio, e giunge al suo compimento nell’incontro finale dell’Agnello con la Gerusalemme celeste, contemplato come un incontro sponsale.
Le testimonianze bibliche sono di natura diversa, perché risentono della tensione fra il progetto di Dio e la realtà umana culturalmente condizionata. Occorre tener conto di questa tensione per inquadrare le singole affermazioni in una visione d’insieme. La teologia biblica del Matrimonio si preoccupa di evidenziare la progressiva crescita del disegno di Dio che “salva e redime” l’uomo per far scoprire sempre di più il senso profondo della realtà matrimoniale. Ogni singolo brano in se stesso è insufficiente a dire tutta la ricchezza del Matrimonio. Anche le affermazioni più radicali del Nuovo Testamento possono risultare disincarnate, se non le si interpretano come compimento di quanto l’esperienza umana, il travaglio religioso e il progressivo svelarsi di Dio attestati dall’Antico Testamento hanno elaborato.

2. Occorre imparare a seguire il misterioso e progressivo coinvolgimento della realtà matrimoniale nel dono dell’alleanza fra Dio e l’umanità. Ogni autore ispirato vive in un contesto storico ben preciso e si esprime nel quadro di una sua particolare visione; ogni testimonianza biblica è la proclamazione del disegno di Dio nelle circostanze storiche del momento. Nonostante la diversità della sensibilità degli autori e la successione storica dei momenti di rivelazione divina, si possono riconoscere due principi fondamentali: il legame che sin “dagli inizi” permette alla realtà del Matrimonio umano e dell’alleanza divina di richiamarsi reciprocamente; la comprensione di questo rapporto che avviene nel tempo con una ricchissima varietà di toni e di colori, ma anche con tensioni e sviluppi non sempre omogenei.

3. La tensione tra la visione dell’una caro proposta con chiarezza sin dagli inizi (Gen 2,18-25), e la realtà matrimoniale penalizzata da eredità pesanti quali la poligamia, la prevalenza del concetto di proprietà su quello di personalità nel rapporto tra gli sposi, la possibilità del ripudio da parte del più forte, una mortificante concezione della donna, caratterizzano il cammino della rivelazione e fanno capire come i testi che le testimoniano debbano essere letti in una linea di progressività che solo alla fine si rivela completamente. Ma nel frattempo questi testi manifestano insieme la realtà ferita della vita matrimoniale e il progetto originario di Dio.

4. Al di là dell’innegabile evoluzione della concezione matrimoniale, e nonostante la diversità dei singoli autori, nella Scrittura è chiara la coscienza che Matrimonio e Alleanza sono realtà misteriosamente collegate. Mentre, per esempio, i profeti sviluppano il concetto della somiglianza tra le due realtà, la letteratura sapienziale arriva ad intuire una misteriosa capacità dell’amore umano a dire l’alleanza divina anche senza riferirsi esplicitamente a Dio. Così la teologia “sacerdotale”, che nella sua concezione è fortemente legata ad una visione pessimistica di alcuni elementi della sessualità, giunge a presentare la coppia umana come immagine somigliante a Dio. E la legislazione deuteronomica, che pur riporta il “permesso” del ripudio da parte di Mosè, è testimone eloquente della evoluzione positiva della concezione della donna e del coinvolgimento della realtà umana del Matrimonio nella dimensione dell’alleanza divina.

5. Gli apporti fondamentali del Nuovo Testamento, quando l’alleanza passa attraverso la mediazione personale di Cristo, possono essere riassunti dalle prese di posizione di Gesù stesso, dagli sviluppi delle lettere paoline e dal libro dell’Apocalisse.
Gesù ha annesso un valore fondamentale al Matrimonio, proponendo di viverlo con la coscienza di essere arrivati alla maturazione dei tempi; fondamentale è la sua presa di posizione contraria al ripudio, che si rifà “agli inizi”. Non meno significativo è il suo presentarsi come “sposo
“, dando al suo tempo la caratteristica di tempo delle nozze definitive; come pure non è da trascurare il ridimensionamento della necessità dell’istituto matrimoniale con la sua proposta di celibato “per il Regno”. San Paolo sviluppa la dottrina di Cristo soprattutto in due pagine tra loro complementari: la bontà del Matrimonio nella situazione presente (1Cor 7,14) e la sua possibilità, se celebrato “in Cristo”, di poter dire il “mistero grande” (Ef 5,21-33).
L’Apocalisse può essere considerata un culmine della rivelazione della santità del Matrimonio. Parlando dell’Agnello come “uomo” della Chiesa e presentando questa come “donna” dell’Agnello, senza usare cioè i termini sposo-sposa più facilmente carichi di valenza simbolica, il libro sembra costituire il riscontro speculare di quanto aveva fatto il Cantico dei Cantici nella letteratura sapienziale dell’Antico Testamento: mentre questi aveva concepito il genuino amore umano capace di dire senza spiegazioni esplicite l’alleanza divina, la visione apocalittica riscontra nella coppia celeste la dimensione umana, che poteva essere quasi dimenticata in un malcompreso “sposarsi in Cristo”.

6. Il Lezionario si è preoccupato di presentare, con una certa completezza, quei testi che più direttamente si riferiscono al sacramento del Matrimonio. Ma il criterio fondamentale che ha guidato le sue scelte è stata la capacità dei testi di illuminare il “grande mistero” che viene celebrato. Questa capacità deve essere vista nella tipica dinamica della liturgia della Parola: quello che il Vangelo proclama direttamente, la lettura veterotestamentaria lo prepara come profezia, e la eventuale seconda lettura lo arricchisce come testimonianza apostolica. Ciascuna lettura deve essere compresa nel suo dinamico rapporto con la proclamazione evangelica. Questo permette di riconoscere nel cammino di fede la tensione tra il progetto di Dio e la realtà umana.
E’ un criterio che permette di ricuperare testi che direttamente parlano della vita cristiana in genere, ma che nel contesto più specificamente matrimoniale acquistano una pregnanza straordinaria. Come pure spiega l’esclusione di alcuni testi a motivo del loro linguaggio non immediatamente celebrativo.

7. Consapevoli che un Lezionario per la vita del cristiano e della Chiesa non è un semplice prontuario di testi, vengono qui proposte quelle pericopi che illuminano le dimensioni del vivere da credenti la realtà del Matrimonio:
– la dimensione ecclesiologica, per non chiudere la celebrazione del sacramento in un limitato orizzonte di semplice rapporto personale e di puro avvenimento familiare;
– la dimensione pneumatologica, presente indirettamente in alcuni testi ma bisognosa di essere sottolineata più esplicitamente in quanto lo Spirito è fonte dell’amore;
– l’aspetto di vocazione-missione che ha la nascita di una famiglia cristiana, e il ruolo che ne consegue di essere segno del mistero divino e della vita trinitaria;
– il tema di Cristo-sposo proposto come mistero in cui immergere tutta la vita di coppia e da cui trarre luce e forza per una conoscenza della propria vocazione e del proprio ruolo.

8. I testi presenti in questo Lezionario, che ora raggiungono il numero di 82 pericopi, possono essere distribuiti nelle seguenti aree tematiche:
Amore sponsale e carità del Padre: la vita trinitaria come fonte e modello dell’amore sponsale di chi si sposa “nel Signore”.
Il Matrimonio nel mistero di Cristo e della Chiesa: dalla conoscenza dell’amore di Cristo sino all’esperienza di Cristo presente in coloro che “sono riuniti nel suo nome”; dal “mistero grande in riferimento a Cristo e alla Chiesa” sino all’invito a partecipare al banchetto nuziale celeste.
Spirito Santo e Matrimonio: «l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo», e, soprattutto per gli sposi che celebrano il sacramento dell’amore, lo Spirito è presente come Consolatore «perché egli dimora in voi e sarà in voi», come voce unita a quella della sposa nel dire «Vieni!».
Matrimonio e alleanza: il Matrimonio cristiano nei vari orizzonti dell’alleanza di Dio con il suo popolo: da quella con Adamo immagine di Dio, a quella di Abramo portatore della benedizione e della promessa, a quella di Mosè mediatore dell’alleanza sinaitica, all’alleanza nuova dei tempi messianici, che porteranno ad una “conoscenza” profonda di Dio, sino a quella nuova ed eterna sigillata dal sangue dell’Agnello.
Famiglia chiesa domestica: per seguire gli sposi nel cammino della loro esperienza matrimoniale, poiché sugli stipiti della casa è scritto il comandamento fondamentale dell’alleanza: l’amore totale.
Matrimonio e vita cristiana: «Risplenda la vostra luce davanti agli uomini », è il comando-missione fondamentale degli sposi, che attraverso la porta del rito entrano coscientemente in una dimensione di rivelazione continua; la celebrazione è momento iniziale di un cammino progressivo.
Matrimonio e vocazione: la benedizione nuziale all’interno del rito ha la funzione di segnalare il compito che la Chiesa affida agli sposi cristiani; anche la loro vita è vocazione: chiamata a una testimonianza che con le sole forze umane è impensabile, ma che con la benedizione di Dio è possibile; il sacerdozio dei fedeli in questa dimensione acquista concretezza e forza.
Valore della persona nel Matrimonio: dall’iniziale «Non è bene che l’uomo sia solo», attraverso l’accentuazione poetica dell’amore dei patriarchi per le loro spose, si giunge alla proclamazione di Gesù che l’adulterio è un peccato contro la persona.
Matrimonio e testimonianza-missione: la missione dei discepoli che il Risorto invia in tutto il mondo, proclamata davanti agli sposi che insieme stanno proiettandosi verso il futuro e verso il mondo, riemerge con una nuova carica di invito creatore accettato nella fede.
Amore gratuito e capace di perdono: la carità è il vincolo della perfezione, cioè il collegamento che permette alle singole membra di muoversi come organismo globale e unitario; la capacità di ricominciare sempre, senza essere mortificati dai primi rifiuti o dalle esperienze negative, è uno degli aspetti divini e divinizzanti del perdono cristiano.
Matrimonio e fedeltà: anche la fedeltà è presenza del divino all’interno della realtà umana; fedeltà offerta come dono del mistero celebrato e proposta anche come obbligo giuridico.
Matrimonio e preghiera: preghiera personale, sponsale, familiare e nella comunità.
Il mistero grande nella dimensione incarnata: il valore del corpo e la sua possibilità di comunicazione profonda e totalizzante, un aspetto dell’incarnazione forse finora sottovalutato.

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