Centro "Gian Paolo Dore" APS

Centro di documentazione e promozione familiare

 

LITURGIA DEL MATRIMONIO

116. Se sono celebrati insieme due o più matrimoni, le interrogazioni prima del consenso, la manifestazione e l’accoglienza del consenso devono sempre aver luogo singolarmente per ciascuna coppia. Tutte le altre parti, compresa la benedizione nuziale, siano pronunciate al plurale una sola volta per tutti.

INTERROGAZIONI PRIMA DEL CONSENSO

117. Terminata l’omelia e dopo qualche momento di silenzio, gli sposi, i testimoni e tutti i presenti si alzano in piedi. Quindi, il sacerdote (o il diacono) si rivolge agli sposi con queste o altre simili parole:

Carissimi N. e N.,
siete venuti insieme nella casa del Padre,
perché la vostra decisione di unirvi in Matrimonio
riceva il suo sigillo e la sua consacrazione,
davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità.
Voi siete già consacrati mediante il Battesimo:
ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale,
perché vi amiate l’un l’altro con amore fedele e inesauribile
e assumiate responsabilmente i doveri del Matrimonio.

Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa
le vostre intenzioni.

118. Oppure:

Carissimi N. e N.,
siete venuti nella casa del Signore,
davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità,
perché la vostra decisione di unirvi in Matrimonio
riceva il sigillo dello Spirito Santo,
sorgente dell’amore fedele e inesauribile.
Ora Cristo vi rende partecipi dello stesso amore
con cui egli ha amato la sua Chiesa,
fino a dare se stesso per lei.

Vi chiedo pertanto di esprimere le vostre intenzioni.

PRIMA FORMA

119. Il sacerdote (o il diacono) interroga gli sposi sulla libertà, sulla fedeltà e sull’accoglienza ed educazione dei figli e ciascuno personalmente risponde.

N. e N.,
siete venuti a celebrare il Matrimonio
senza alcuna costrizione, in piena libertà
e consapevoli del significato della vostra decisione?

Gli sposi rispondono: Sì.

Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio,
ad amarvi e a onorarvi l’un l’altro per tutta la vita?

Gli sposi rispondono: Sì.

La domanda che segue in alcuni casi si può omettere, ad esempio quando gli sposi sono avanzati in età.

Siete disposti ad accogliere con amore i figli
che Dio vorrà donarvi
e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?

Gli sposi rispondono: Sì.

SECONDA FORMA

120. Gli sposi possono dichiarare le loro intenzioni circa la libertà, la fedeltà, l’accoglienza e l’educazione dei figli pronunciando insieme la seguente formula:

Compiuto il cammino del fidanzamento,
illuminati dallo Spirito Santo
e accompagnati dalla comunità cristiana,
siamo venuti in piena libertà
nella casa del Padre
perché il nostro amore riceva il sigillo di consacrazione.
Consapevoli della nostra decisione,
siamo disposti, con la grazia di Dio,
ad amarci e sostenerci l’un l’altro
per tutti i giorni della vita.
[Ci impegniamo ad accogliere con amore i figli
che Dio vorrà donarci
e a educarli secondo la Parola di Cristo
e l’insegnamento della Chiesa].

Chiediamo a voi, fratelli e sorelle,
di pregare con noi e per noi
perché la nostra famiglia
diffonda nel mondo luce, pace e gioia.

MANIFESTAZIONE DEL CONSENSO

121. Il sacerdote (o il diacono) invita gli sposi a rivolgersi l’uno verso l’altro e ad esprimere il consenso.

Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio,
datevi la mano destra
ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa
il vostro consenso.

Oppure:

Alla presenza di Dio
e davanti alla Chiesa qui riunita,
datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso.
Il Signore, inizio e compimento del vostro amore,
sia con voi sempre.

Gli sposi si danno la mano destra.

PRIMA FORMA

122. Lo sposo si rivolge alla sposa con queste parole:

Io N., accolgo te, N., come mia sposa.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.

La sposa si rivolge allo sposo con queste parole:

Io N., accolgo te, N., come mio sposo.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.

SECONDA FORMA

123. Sposo:

N., vuoi unire la tua vita alla mia,
nel Signore che ci ha creati e redenti?

Sposa:

Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.
E tu, N., vuoi unire la tua vita alla mia,
nel Signore che ci ha creati e redenti?

Sposo:

Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.

Insieme:

Noi promettiamo di amarci fedelmente,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di sostenerci l’un l’altro
tutti i giorni della nostra vita.

TERZA FORMA

124. Il sacerdote (o il diacono), se per motivi pastorali lo ritiene più opportuno, può richiedere il consenso in forma di domanda.
Per primo interroga lo sposo:

N., vuoi accogliere N.
come tua sposa nel Signore,
promettendo di esserle fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarla e onorarla
tutti i giorni della tua vita?

Lo sposo risponde: Sì.

Quindi interroga la sposa:

N., vuoi accogliere N.
come tuo sposo nel Signore,
promettendo di essergli fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarlo e onorarlo
tutti i giorni della tua vita?

La sposa risponde: Sì.

ACCOGLIENZA DEL CONSENSO

125. Il sacerdote (o il diacono), stendendo la mano sulle destre unite degli sposi, dice:

Il Signore onnipotente e misericordioso
confermi il consenso
che avete manifestato davanti alla Chiesa
e vi ricolmi della sua benedizione.
L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.

Tutti: Amen.

126. Oppure:

Il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco,
il Dio di Giacobbe,
il Dio che nel paradiso ha unito Adamo ed Eva,
confermi in Cristo
il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa
e vi sostenga con la sua benedizione.
L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.

Tutti: Amen.

BENEDIZIONE E CONSEGNA DEGLI ANELLI

127. Sono presentati gli anelli. Il sacerdote (o il diacono) li benedice utilizzando una delle seguenti formule:

Il Signore benedica X questi anelli,
che vi donate scambievolmente
in segno di amore e di fedeltà.

Oppure:

Signore, benedici X questi anelli nuziali:
gli sposi che li porteranno
custodiscano integra la loro fedeltà,
rimangano nella tua volontà e nella tua pace
e vivano sempre nel reciproco amore.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti: Amen.

Oppure:

Signore, benedici X e santifica l’amore di questi sposi:
l’anello che porteranno come simbolo di fedeltà
li richiami continuamente al vicendevole amore.
Per Cristo nostro Signore.

Tutti: Amen.

Oppure:

Il Signore benedica X questi anelli
che vi donate come segno di fedeltà nell’amore.
Siano per voi ricordo vivo e lieto di quest’ora di grazia.

Il sacerdote (o il diacono) asperge, se lo ritiene opportuno, gli anelli e li consegna agli sposi.

128. Lo sposo, mettendo l’anello al dito anulare della sposa, dice:

N., ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.

Quindi la sposa, mettendo l’anello al dito anulare dello sposo, dice:

N., ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.

BENEDIZIONE NUZIALE

129. Gli sposi si inginocchiano.
Il sacerdote (o il diacono), rivolto verso gli sposi, invoca su di loro la benedizione del Signore, usando la seguente formula oppure una di quelle presenti ai nn. 85-88.

130. Il sacerdote (o il diacono), a mani giunte, invita i presenti a pregare con queste o simili parole:

Fratelli e sorelle,
invochiamo su questi sposi, N. e N.,
la benedizione di Dio:
egli, che oggi li ricolma di grazia
con il sacramento del Matrimonio,
li accompagni sempre con la sua protezione.

Tutti pregano per breve tempo in silenzio. Poi il sacerdote (o il diacono), tenendo stese le mani sugli sposi, continua:

O Dio, Padre di ogni bontà,
nel tuo disegno d’amore hai creato l’uomo e la donna
perché, nella reciproca dedizione,
con tenerezza e fecondità vivessero lieti nella comunione.

[V Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo
R Eterno è il tuo amore per noi]

Quando venne la pienezza dei tempi
hai mandato il tuo Figlio, nato da donna.
A Nazareth,
gustando le gioie
e condividendo le fatiche di ogni famiglia umana,
è cresciuto in sapienza e grazia.
A Cana di Galilea,
cambiando l’acqua in vino,
è divenuto presenza di gioia nella vita degli sposi.
Nella croce,
si è abbassato fin nell’estrema povertà dell’umana condizione,
e tu, o Padre, hai rivelato un amore
sconosciuto ai nostri occhi,
un amore disposto a donarsi senza chiedere nulla in cambio.

[V Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo
R Eterno è il tuo amore per noi]

Con l’effusione dello Spirito del Risorto
hai concesso alla Chiesa di accogliere nel tempo la tua grazia
e di santificare i giorni di ogni uomo.

[V Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo
R Eterno è il tuo amore per noi]

Ora, Padre, guarda N. e N., che si affidano a te:
trasfigura quest’opera che hai iniziato in loro
e rendila segno della tua carità.
Scenda la tua benedizione su questi sposi,
perché, segnati col fuoco dello Spirito,
diventino Vangelo vivo tra gli uomini.
[Siano guide sagge e forti dei figli
che allieteranno la loro famiglia e la comunità.]

[V Ti supplichiamo, Signore
R Ascolta la nostra preghiera]

Siano lieti nella speranza,
forti nella tribolazione,
perseveranti nella preghiera,
solleciti per le necessità dei fratelli,
premurosi nell’ospitalità.
Non rendano a nessuno male per male,
benedicano e non maledicano,
vivano a lungo e in pace con tutti.

[V Ti supplichiamo, Signore
R Ascolta la nostra preghiera]

Il loro amore, Padre, sia seme del tuo regno.
Custodiscano nel cuore una profonda nostalgia di te
fino al giorno in cui potranno,
con i loro cari, lodare in eterno il tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.

R Amen.

131. Il sacerdote (o il diacono) invita l’assemblea ad innalzare a Dio un canto di ringraziamento o un’acclamazione di lode, come ad esempio:

Benediciamo il Signore.

Tutti: A lui onore e gloria nei secoli.

PREGHIERA DEI FEDELI

132. Il sacerdote (o il diacono) introduce la preghiera dei fedeli con queste o simili parole:

Invochiamo Dio, nostro Padre,
sorgente inesauribile dell’amore,
perché sostenga questi sposi
nel cammino che oggi hanno iniziato.

R Ascoltaci, o Padre.

– Per la santa Chiesa di Dio:
esprima al suo interno e nei rapporti con il mondo
il volto di una vera famiglia,
che sa amare, donare, perdonare.
Preghiamo.

– Per N. e N., ora uniti in Matrimonio:
lo Spirito Santo li sostenga nella donazione reciproca,
e renda la loro unione gioiosa e feconda.
Preghiamo.

– Per N. e N.:
la grazia del sacramento che hanno ricevuto
dia loro conforto nelle difficoltà
e li custodisca nella fedeltà.
Preghiamo.

– Per i giovani e i fidanzati:
riconoscenti per il dono e la bellezza dell’amore,
si preparino a costruire la loro famiglia
secondo la parola del Vangelo.
Preghiamo.

– Per la società civile:
riconosca e sostenga la dignità e i valori della famiglia,
e aiuti gli sposi a svolgere il loro compito di educatori.
Preghiamo.

– Per gli sposi qui presenti:
dalla vita sacramentale sappiano attingere
forza e coraggio
per una rinnovata testimonianza cristiana.
Preghiamo.

– Per questa nostra comunità:
riunita per la celebrazione del sacramento del Matrimonio
si riconosca sempre di più sposa amata da Cristo.
Preghiamo.

Orazione conclusiva:

O Dio, Padre di bontà,
che sin dall’inizio hai benedetto
l’unione dell’uomo e della donna
e che in Cristo ci hai rivelato
la dimensione nuziale del tuo amore,
concedi a questi sposi una profonda armonia di spirito
e una continua crescita nella tua carità.
Per Cristo nostro Signore.

R Amen.

PREGHIERA DEL SIGNORE

133. Il sacerdote (o il diacono), con queste o simili parole, invita gli sposi e l’assemblea a recitare la preghiera del Signore:

Obbedienti alla parola del Salvatore
e formati al suo divino insegnamento,
osiamo dire:

oppure:

Il Padre vi ha donato la sua benedizione.
Ora, insieme, guidati dallo Spirito di Gesù
e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire:

Tutti:

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

134. Il sacerdote (o il diacono) invita allo scambio di pace con queste o altre simili parole:

Nello Spirito del Signore,
scambiatevi il dono della pace.
Quindi gli sposi e i presenti si scambiano un gesto di pace.


136. Qualora si sia optato per il Rito del Matrimonio nella celebrazione della Parola a causa della mancata disponibilità di un sacerdote celebrante, si può distribuire la santa comunione dopo lo scambio della pace.
Il diacono si avvicina al luogo dove sono conservate le sacre specie, prende la pisside, pone l’Eucaristia sull’altare e genuflette.

137. Il diacono prende l’ostia e, tenendola alquanto sollevata sopra la pisside, rivolto ai comunicandi dice:

Beati gli invitati alla cena del Signore.
Ecco l’Agnello di Dio,
che toglie i peccati del mondo.
E i comunicandi soggiungono:
O Signore, non sono degno
di partecipare alla tua mensa:
ma di’ soltanto una parola
e io sarò salvato.

138. Il diacono si avvicina ai comunicandi e presenta a ciascuno l’ostia alquanto sollevata, dicendo:

Il Corpo di Cristo.

Il comunicando risponde:

Amen.

E riceve la comunione.

139. Mentre si distribuisce la comunione, si può intonare, se opportuno, un canto adatto.

140. Dopo la comunione, secondo l’opportunità, si può mantenere per un po’ di tempo un religioso silenzio o si può cantare un salmo o cantico di lode.

141. Quindi il diacono dice la seguente orazione:

Preghiamo.
Signore,
che ci hai reso partecipi della tua mensa,
fa’ che questi sposi, uniti con il sacramento nuziale,
aderiscano sempre a te
e annuncino a tutti il tuo nome.
Per Cristo Nostro Signore

R Amen.

CONSEGNA DELLA BIBBIA

142. Qualora non sia stata distribuita la santa comunione e il sacerdote (o il diacono) lo ritenga opportuno, viene consegnata la Bibbia agli sposi.

Il sacerdote (o il diacono) prende il volume della Bibbia e lo consegna nelle mani degli sposi dicendo:

Ricevete la parola di Dio.
Risuoni nella vostra casa,
riscaldi il vostro cuore,
sia luce ai vostri passi.
La sua forza custodisca il vostro amore nella fedeltà
e vi accompagni nel cammino incontro al Signore.

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