Centro "Gian Paolo Dore" APS

Centro di documentazione e promozione familiare

 

IMPORTANZA E DIGNITÀ DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

1. Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la donna stabiliscono fra loro la comunione di tutta la vita [1], riceve la sua forza e solidità dal disegno della creazione; per i cristiani viene elevato a superiore dignità perché è uno dei sacramenti della nuova alleanza.

2. Il Matrimonio è costituito dal patto coniugale, ossia dal consenso irrevocabile con il quale i due sposi liberamente e scambievolmente si donano e si ricevono. Questa unione tutta particolare dell’uomo e della donna esige, e il bene dei figli richiede, la piena fedeltà dei coniugi come pure l’unità indissolubile del vincolo [2].

3. Il Matrimonio e l’amore coniugale sono ordinati, per la loro stessa natura, alla procreazione e all’educazione dei figli e trovano in esse il loro coronamento [3]; i figli sono il dono più bello del Matrimonio e contribuiscono grandemente al bene degli stessi genitori.

4. L’intima comunione di vita e di amore, per cui i coniugi «non sono più due ma una sola carne» [4], è stata stabilita dal Dio creatore, costituita con proprie leggi e dotata di quella benedizione, la sola che neanche la pena del peccato originale ha mai cancellato [5].
Questo vincolo sacro non dipende quindi dall’arbitrio umano, ma dall’Autore del Matrimonio, che ha voluto fosse dotato di particolari beni e finalità [6].

5. Cristo Signore, che fa nuova ogni creatura e tutto rinnova [7], volle che il Matrimonio fosse ricondotto alla forma e alla santità originaria, cosicché l’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto [8].
E perché questo indissolubile patto coniugale esprimesse più chiaramente e portasse più facilmente all’imitazione del suo legame nuziale con la Chiesa, ha elevato il Matrimonio alla dignità di sacramento [9].

6. Con la sua presenza, Cristo portò benedizione e gioia alle nozze di Cana, mutando l’acqua in vino, e annunciando così l’ora della nuova ed eterna alleanza: «Come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto di amore e fedeltà, così ora il Salvatore degli uomini» [10] si offre come sposo della Chiesa, compiendo l’alleanza con lei nel suo mistero pasquale.

7. Per mezzo del Battesimo, sacramento della fede, l’uomo e la donna una volta per sempre sono inseriti nell’alleanza di Cristo con la Chiesa, cosicché la loro unione coniugale viene assunta nell’amore di Cristo e arricchita della forza del suo sacrificio [11].
A motivo di questa nuova condizione il Matrimonio valido dei battezzati è sempre sacramento [12].

8. Con il sacramento del Matrimonio i coniugi cristiani esprimono e partecipano al mistero di unità e di amore fecondo tra Cristo e la Chiesa [13], perciò, sia nell’abbracciare la vita coniugale sia nell’accogliere ed educare la prole, si aiutano scambievolmente nel cammino verso la santità e nel popolo di Dio occupano anch’essi il loro posto ed esercitano il loro specifico carisma [14].

9. Mediante questo sacramento lo Spirito Santo fa sì che, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei [15], così i coniugi cristiani si impegnino a nutrire e sviluppare il loro vincolo di comunione nell’uguaglianza della dignità, nella mutua dedizione, nell’amore indiviso che scaturisce dalla fonte divina della carità; cosicché associando le realtà divine e quelle umane, tra vicende favorevoli o contrarie, rimangano fedeli nel corpo e nello spirito [16] ed escludano del tutto ogni adulterio e divorzio [17].

10. Il vero intento dell’amore coniugale e il senso globale della vita familiare, senza dimenticare gli altri fini del Matrimonio, tendono a far sì che i coniugi cristiani siano disposti, con fortezza d’animo, a cooperare con l’amore del Creatore e Salvatore che, per il loro tramite, di giorno in giorno espande e arricchisce la sua famiglia [18]. Confidando perciò nella divina Provvidenza e coltivando lo spirito di sacrificio [19], glorificano il Creatore e tendono insieme alla perfezione in Cristo, mentre esercitano generosamente il compito di procreare con responsabilità umana e cristiana [20].

11. Dio che ha chiamato gli sposi “al” Matrimonio, continua a chiamarli “nel” Matrimonio [21]. Coloro che si sposano in Cristo, mediante la fede nella parola di Dio, sono resi capaci di celebrare con frutto, di vivere con rettitudine e di testimoniare pubblicamente davanti a tutti il mistero dell’unione di Cristo e della Chiesa.
Il Matrimonio, desiderato, preparato, celebrato nella luce della fede e realizzato nella vita quotidiana, è quello che «la Chiesa celebra, l’offerta conferma, la benedizione suggella, gli angeli proclamano, il Padre riconosce valido. Quale vincolo quello di due fedeli, uniti da una sola speranza, una sola regola di vita, un solo servizio! Tutti e due fratelli, tutti e due servono insieme, nessuna separazione dello spirito e della carne. Sono veramente due in una carne sola; dove una sola è la carne, uno solo è anche lo spirito» [22].

[1] C.I.C., can. 1055, § 1.

[2] Cf. CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 48.

[3] Cf. ibidem.

[4] Mt 19, 6.

[5] Cf. Benedizione nuziale.

[6] Cf. CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 48.

[7] Cf. 2Cor 5, 17.

[8] Cf. Mt 19, 6.

[9] Cf. CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 48.

[10] Ibidem.

[11] Cf. GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Familiaris consortio, n. 13: AAS 74 (1982) 95; CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 48.

[12] Cf. C.I.C., can. 1055, § 2.

[13] Cf. Ef 5, 25.

[14] Cf. 1Cor 7, 7; CONC. VATICANO II, Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium, n. 11.

[15] Cf. Ef 5, 25.

[16] Cf. CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 48.50.

[17] Cf. Gaudium et spes, n. 49.

[18] Cf. ibidem, n. 50.

[19] Cf. 1Cor 7, 5.

[20] Cf. CONC. VATICANO II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, Gaudium et spes, n. 50.

[21] Cf. GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Familiaris consortio, n. 51: AAS 74 (1982) 143.

[22] TERTULLIANO, Ad uxorem, II, VIII: CCL I, 393.

Copyright © 2009 Centro "Gian Paolo Dore" APS - Webmaster Alberto Benini - Theme by Lauryn.it - Sponsored by Italianwebdesign - Icons by Sweetie